Daniel Alves, il calciatore più vincente di sempre

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Un giocatore che ha fatto la storia del Barcellona e non solo, vincendo tutto quello che c’era da vincere, è mancato solo il mondiale.

Il difensore che viene dalla povertà per conquistare il mondo.

E’ il calciatore più vincente della storia del calcio! Si! Proprio così. Ha conquistato durante la carriera ben 43 trofei ufficiali.

Daniel Alves da Silva, è nato a Juazeiro il 6 maggio del 1983, nello stato di Bahia in Brasile.

Daniel è cresciuto in una fattoria, il padre infatti lavorava i campi, dalla mattina alla sera.

tutti i giorni voleva passare del tempo con la famiglia in modo spensierato, come tutti i bambini, voleva giocare con i genitori, fratelli e amici, ma questo non succedeva quasi mai, perché il Sig. Alves andava prestissimo in campo per iniziare i lavori.

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Tra i primi ricordi che Daniel ha della sua vita, si ricorda che da sempre dormiva in un letto di cemento, in una piccola casa dove viveva con i suoi, il materasso era molto sottile, quanto un mignolo.

Si sente sempre un profumo di terra bagnata, intorno a casa, infatti c’era solo terra, sono le 5 del mattino, ma il bambino Daniel non può continuare a dormire, deve essere già in piede per aiutare il padre a lavorare i campi prima di andare a scuola.

Quando lui e i suo fratello Ney arrivano nei campi, suo padre è già lì che li aspetta, con un pesante serbatoio pieno di diserbanti o erbicidi sulla schiena. Tutto quel lavoro per uccidere le infestanti e insetti che potevano causare dei problemi alla piantagione.

I due fratelli Alves, sono ancora molto giovani, ma in qualche modo aiutano il padre a gestire il lavoro, senza protezioni e senza riposo, non potevano fare diversamente, era l’unico modo per aiutare la famiglia ad avere un pò di pane a tavola.

Poi Daniel e Ney si mettevano a gareggiare per chi lavora meglio il campo, perchè quello che più aiutava il padre, aveva il diritto di usare l’unica vecchia bicicletta che avevano a casa per andare a studiare. Il secondo avrebbe fatto ben 20 chilometri a piedi per andare e tornare dalla scuola.

Chi si aggiudicava la bici, poteva tornare presto a casa per giocare a calcio con gli amici e dare un passaggio alle ragazzine.

Così Dani si impegna sempre al massimo per battere Ney, vincendo spesso quel diritto, mentre andavano a scuola, suo padre rimaneva ancora lì con quei serbatoi pieni per tutta la giornata, per poi andare a lavorare ancora, un extra in un bar alla sera, per avere qualcosina in più per dare da mangiare a tutti.

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Suo padre Domingos, era stato un bravo calciatore da giovane, ma non ha mai potuto andare a giocare in città perché non aveva soldi, e questo lo ha segnato per sempre, ora voleva a tutti costi aiutare, dare l’opportunità a Daniel di andare oltre, realizzando i suoi sogni.

Il miglior giorno della settimana in casa Alves, è la domenica, quando finalmente il padre si riposa e con una vecchia tv in bianco e nero, con un segnale che viene e va, riescono a guardare insieme partite di calcio.

L’esempio del padre ha forgiato il carattere dei ragazzi, Daniel era deciso che doveva diventare un calciatore, sacrificando anche lui tutto, non mollando mai la presa, un lottatore.

Con molte difficoltà la famiglia porta in città il piccolo Daniel, per fare provini per le squadre, per cambiare il destino del figlio, e finalmente a 13 anni, Dani entra a far parte della squadra giovanile del Juazeiro.

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Inizia a giocare un ottimo calcio, infatti si distingue da tutti gli altri, la sua voglia e impegno costante, più un talento naturale lo portano a diventare uno dei migliori della squadra.

L’impatto della vita in città, lontano da casa, non era facile però, Domingos ha dovuto fare ulteriori sacrifici per comprare due divise per Daniel, che stava in un piccolo dormitorio con 100 bambini come lui in cerca di realizzare il proprio sogno.

Quella nuova realtà non era facile da gestire per un ragazzino di 13 anni, si allenavano tante ore tutto i giorni, ma senza soldi, avevano poco da mangiare e molte volte si faceva fatica a dormire. Inoltre una delle divise di Daniel è stata rubata da qualcuno e la lontananza da casa si faceva sentire.

Ma il nostro protagonista era deciso a diventare qualcuno in quello sport, era orgoglioso del padre e della famiglia per quello che facevano tutti i giorni, e per l’opportunità che aveva. Si era messo in testa che finchè non sarebbe diventato un calciatore non sarebbe più tornato a casa.

Daniel Alves Bahia - Daniel Alves, il calciatore più vincente di sempre

Così dopo 2 anni di impegno, José Carlos Queiros, allora allenatore del Bahia, fu invitato dal suo amico, nonché responsabile del Juazeiro, Claudio Carneiro, a vedere per la prima volta Daniel Alves giocare, era così bravo che a soli 15 anni giocava già con i senior, infatti Queiros non ha avuto dubbi nel portare subito il giovane con sé al Bahia. Era sicuro che Daniel poteva giocare in campionati più importanti e così fu.

Dal 2001 al 2002 giocò ben 58 partite, segnando 6 gol, anche nel campionato brasiliano di serie A, ma lui era ancora minorenne! Era un ottimo Bahia che nel 2001 arrivò ottavo in campionato e nel 2002 rimase in serie A, arrivando diciannovesimo su 26 squadre.

Un giorno, un importante scout arriva da Daniel e dice che un importante squadra spagnola lo voleva prendere con sè, la squadra era il Siviglia. Daniel dice subito che sarebbe stato per lui un onore giocare con questa grande squadra, anche se non sapeva minimamente quale fosse in realtà, non sapeva nemmeno fosse spagnola, ma lui dice subito di si.

Daniel Alves Siviglia - Daniel Alves, il calciatore più vincente di sempre

Aveva 18 anni quando si imbarcò per la Spagna, era molto magro, troppo magro per il campionato spagnolo, tutti gli altri calciatori della squadra lo guardavano come se dovesse giocare per la squadra primavera e non per quella senior da quanto era magro.

Non si trovava bene, e per i primi sei mesi ha sofferto la lontananza del Brasile, della famiglia, in un paese nuovo, con un’altra lingua, un altro clima, un’altra cultura. L’allenatore non lo faceva giocare mai e questo era la parte più dura di questa nuova avventura, infatti Daniel pensò di lasciar perdere tutto e tornare a casa, ma poi li è venuto in mente tutti i sacrifici del padre e della famiglia.

Poi all’inizio della nuova stagione, comincia a giocare molto di più, il fisico era migliorato e l’allenatore gli aveva dato delle istruzioni molto chiare, diceva che al Siviglia la difesa non poteva mai attraversare la linea di centrocampo. Ma Daniel è un terzino molto forte ad attaccare, perciò queste direttive lo bloccano, non era nato per giocare in quel modo.

Ma in una partita di inizio campionato, non rispetta le istruzioni e supera quella linea così importante, inizia a galoppare velocemente sulla sua corsia, esplode agli occhi di tutti, finalmente sono riusciti a vedere il vero Daniel Alves, che avrebbe vinto così tanti titoli, infatti a fine partita l’allenatore, disse a Daniel che da quel momento in poi era libero di attaccare le difese avversarie, che sarebbe stato lui a cambiare e dettare il gioco della squadra.

Infatti da quel momento in poi in Siviglia è cresciuto tantissimo assieme a Daniel, passando da stagioni sempre a rischio retrocessioni ad alzare la Coppa UEFA due volte! Una crescita incredibile per quel club e per il giocatore.

daniel alves barcelona - Daniel Alves, il calciatore più vincente di sempre

Poi arrivò la chiamata del Barcelona! Era il momento di passare a un top club per vincere tutto. Sappiamo com’è andata, con il Barcelona, giocando insieme a Messi e compagni, con un regista unico come Guardiola, quella squadra fu una delle migliori della storia del calcio, con un Daniel Alves sempre protagonista!

Dopo aver giocato alla Juventus e PSG, ora Daniel si trova in Brasile, tra le fila del Sao Paulo, per finire la carriera, almeno è quello che si dice, ma con uno così non si sa mai.

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